Step 28 - La sintesi finale
Il viaggio alla scoperta degli strumenti scientifici e in particolar modo nel mondo della topografia mi ha portato ad imparare e ad apprendere di come, sin dal XIV secolo, vi era una ricerca affannosa di strumenti per ‘misurare’: misurare con la vista, naturalmente, perché fino all’invenzione del cannocchiale, del ‘telescopio’, si poteva osservare solo a occhio nudo. Misurare distanze terrestri e astronomiche, conoscere i propri confini e definire coordinate astronomiche, tutto era affidato alle capacità della vista, alla determinazione di quel ‘pressappoco’ che poi, nel giro di pochi anni, si trasformerà nella ricerca dell’universo della precisione (Curiosità Geodesia e Astronomia).
Il PERACTOR, arriva proprio a svolgere questa funzione(Step 1) (Step 2), forma primordiale di teodolite, usato in appoggio al medesimo per facilitarne l’uso sul campo (Step 5) (Step 22) venne studiato ed inventato da Aaron Rathborne, agrimensore inglese coinvolto nelle indagini giacobine delle terre della corona nello Yorkshire, Cumberland, Durham, Lincolnshire e Suffolk (Step 9) e costruito da Elias Allen, prestigioso costruttore inglese che costruì strumenti anche per i re d’Inghilterra Giacomo I e Carlo I (Step 11).
Lo strumento
rappresentava l’idea di misurazione del tempo con materiali e componenti
proprie dell’epoca, alidade, pinnule, cerchi graduati in ottone (Step 3) (Step 16) andatosi poi a perdere di uso nel corso dei secoli quando la progressione
della scienza portava l’avvento di strumenti sempre più precisi come i cannocchiali
e i mirini telescopici del 1900 fino agli schermi lcd e alle ottiche in
cristallo degli anni 2000 (Step 8).
Lo sviluppo
della strumentaria e la ricerca costante di risposte ha condotto l’uomo
verso la natura e i suoi elementi spingendolo a considerare la misura come
fattore principale e di come sia un’operazione mimetica essendo frutto, solo della
sua manipolazione e del suo intervento sulla natura stessa; tanto da ritrovare strumenti
di misura nell’iconologia e bibliografia antica (Step 6) (Step 10) e nella
pubblicità (Step 13A) Step 13B, così come in articoli di cronaca dove riscopriamo
una storia nascosta e talvolta non conosciuta in cui eventi, persone, epoche e
mondi si intrecciano, come per la famiglia Savorgnan di Brezzà (Curiosità - Famiglie di esploratori).
Il Peractor
è stato anche analizzato dal punto di vista tassonomico con una gerarchia
rivista di epoca in epoca dal 1400 con i primordiali regoli e bastoni di Giacobbe
fino ad oggi con i teodoliti elettronici(Step 14) ; e secondo i numeri,
fondamentali per un agrimensore e per la lettura degli angoli, il sistema
sessagesimale e la sua origine (Step 15) .
Dal XVI
secolo, in Europa, il bisogno di stabilire accuratamente le posizioni sia marittime
che terrestri acquistò un’importanza economica sempre maggiore, pertanto dopo la
scoperta delle Americhe il topografo fu costretto a fissare la sua posizione
rispetto alle stelle, competenze che erano simili a quelle possedute dal
navigatore, quindi grazie a riproduzioni in scala e punti di riferimento si
riescono a compiere quei passi avanti che saranno la base, la primitiva
rappresentazione in cartografia di tutto ciò che conosciamo; (Step 4A) (Step 4B) portandoci
anche verso leggende e misteri intorno a che popolo avesse le competenze scientifiche
e strumentarie per tali imprese (Step 7).
La topografia
e la geodesia sono concetti angusti ma colmi di fascino, soprattutto per chi ci
lavora e ne ha domestichezza, regalandoci glossari, etimologie e termini che
migliorano e qualificano la nostra cultura personale (Step 19) e senza il quale
non conosceremmo la figura di Gerardo Mercatore, come cartografo e matematico
fiammingo, padre della proiezione universale trasversa; o concetti come il
geoide, l’orografia e la quota ellissoidica. L’avvento di precursori e di
inventori radicati nel tempo ci porta a conoscenza dei marchi legati agli
strumenti topografici (Step 20) come la Carl Zeiss S.P.A. o la nascita dell’Istituto
geografico militare, ente nazionale per la riproduzione cartografica; o degli
innumerevoli brevetti posti sul teodolite e sulle sue componenti (Step 17) e
che con le normative sempre più stringenti e qualificanti (Step 23) ci porti
alla mente di come sin dai tempi di Vitruvio, precursore per eccellenza, vi sia
una continua ricerca del miglioramento e di tecniche nuove.
Bensì, la topografia
come scienza strumentaria la ritroviamo anche in opere di tutti i giorni, come
nell’industria cinematografica con Indiana Jones e i predatori dell’arca
perduta(Step 12) o nei francobolli, dove avventi e anniversari vengono
tramandati e ricordati su questi oggetti piccolissimi, talvolta superati e sottovalutati
come le storie sull’ Antartide. Ci saremmo mai potuti immaginare di come la
terra più inesplorata del pianeta potesse essere espressa su di un francobollo
e a maggior ragione con uno strumento di rilevazione del territorio?! (Step 18) Un ossimoro per eccellenza, che però in sé, racchiude e conclude una storia; o come la storia della Baviera, (Step 21) anch’essa ricca di dettagli e di connessioni
tecniche, politiche e di come la sua misurazione per fini redditizi sia ad oggi
considerata la più antica d’Europa, venga rappresentata e tramandata tramite i
fumetti.
Le discipline
innumerevoli anch’esse, se analizzate nel dettaglio ci raccontano qualcosa,
come le parole, la narrazione, la letteratura (Step 24) siano custodi di parole
e pensieri e primari vincoli del sapere e della conoscenza; o la chimica, e di come sia
legata indissolubilmente a qualsiasi materiale che ci circonda (Step 26) .
I concetti
chiave intorno allo strumento Peractor resocontano come la disciplina che
ricopre, le sue parti e componenti antiche e attuali, la professione, o ciò che
era passato e ciò che sarà futuro organizzano nodi, diramazioni simili ad una
rete neurale (Step 27) , con, molto spesso, confini non demarcati e macchinose terminologie
che ho tentato di risolvere in questo percorso trimestrale in cui l’obiettivo
principale è stato quello di rendere un po’ più semplice e un po' più
conosciuto un mondo che ho avuto modo di approfondire ma che già comprendevo.
Come ultimo,(Step 25) ma non per importanza, ho voluto lasciare il ricordo di ciò che è la
mia vita, e di ciò che è da sempre parte della mia essenza e monito quotidiano
e di come i valori più importanti che mi siano stati insegnati siano avere fede
in chi si è e in ciò che si fa, avere speranza, non mollare e credere sempre,
in qualsiasi credo, o in qualsiasi sogno ma soprattutto essere caritatevoli,
buoni, saper ascoltare e saper donare, saper essere filantropi, piccoli o grandi
perché il più grande dono che possiamo lasciare a chi verrà dopo di noi è ciò che
siamo.
Federica
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